Protagonista della pellicola è Arnie Cunningham, un ragazzo piuttosto introverso e timido, alle prese con la ricostruzione di un'automobile modello 'Playmouth Fury' del '58. Una volta terminato il lavoro però, si rende conto di avere davanti non una semplice macchina, ma un oggetto diabolico. Arnie riversa su Christine - questo il nome dell'auto - tutto il suo amore e le sue frustrazioni da adolescente e lei, lo ricambia con altrettanta devozione e gelosia, sviluppando un ruolo di tutela nei confronti del giovane e uccidendo chiunque si frapponga tra lei e il suo indifeso padrone, mettendolo in una condizione di isolamento sociale.
L'oscura simbiosi creatasi tra il ragazzo e la macchina dà il via ad un parallelismo di disadattamento, Christine sviluppa un totale possesso nei confronti di Arnie e lui usa Christine come una corazza di protezione nel quale sentirsi più forte e sicuro di sé. Tutto questo sfocerà nella morte di quasi tutti i convolti della trama, Arnie compreso, portando gli spettatori del film in un clima spaventoso di vero terrore, con scene di alta tensione tipo quella che vede Christine avanzare verso la camera da presa - quindi verso di noi - completamente infuocata, o lo stereo che attiva la musica improvvisamente poco prima di un'uccisione.
Insomma, detto in modo 'spiccio', "Christine" è un gran 'filmone', con ottimi effetti speciali per quell'epoca e tensione al cardiopalma di buon livello, proprio per questo si aggiudica l'Olimpo degli horror/thriller cult anni '80.
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