SIAMO SOLO NOI - 9 aprile 1981 esce il quarto album di Vasco Rossi


9 aprile 1981, viene pubblicato il quarto album del cantautore Vasco Rossi "Siamo solo noi". Contiene otto nuove tracce tra cui: Brava, Incredibile romantica, Ieri ho sgozzato mio figlio, Valium.

Il primo singolo trasmesso dai jukebox è Voglio andare al mare, scritto mentre il compianto Massimo Riva improvvisava un giro di chitarra durante un'afosa giornata estiva a Bologna, seguito subito dopo da Siamo solo noi, divenuta negli anni una pietra miliare del rock italiano e non solo, il brano verrà subito identificato come 'inno generazionale' e la rivista "Rolling Stone" la definirà 'canzone italiana rock del secolo'.

Nell'album è presente anche la traccia Dimentichiamoci questa città, che rappresenta per Vasco il suo primo videoclip, strumento del quale ormai, nessun cantante può più fare a meno. La canzone Brava invece, pare sia stata scritta in ricordo di una ragazza che gli spezzò il cuore a vent'anni - anche se in tanti la credono dedicata a Barbara D'Urso con cui ebbe un breve flirt -.

La 'combriccola del Blasco' di quell'album, vede presente diversi musicisti a comporre gli otto brani del disco:

  • Vasco Rossi - voce, chitarra elettrica in Che ironia chitarra solista
  • Maurizio Solieri - chitarra ritmica
  • Massimo Riva - chitarra ritmica, chitarra elettrica
  • Claudio Golinelli - basso
  • Lele Melotti - Batteria
  • Gaetano Curreri - tastiere in Siamo solo noi, Incredibile romantica, Voglio andare al mare
  • Romano Trevisani - chitarra elettrica in Voglio andare al mare, Che ironia
  • Fio Zanotti - pianoforte e organo Hammond in Dimentichiamoci questa città, Brava, Ieri ho sgozzato mio figlio e Che ironia, tastiera in Siamo solo noi
  • Guido Elmi - percussioni in Voglio andare al mare, Che ironia
  • Andrea Righi - basso in Che ironia
  • Roberto Casini - batteria in Che ironia
L'album è dannatamente provocatorio e rivoluzionario, non dimentichiamo che nell'81 l'Italia cercava di riprendersi dai difficili anni di piombo appena trascorsi, la cultura italiana di quel tempo è fatta di ripresa economica, speranze e progetti giovanili, la nuova generazione vuole lasciarsi alle spalle la politica che ha caratterizzato il decennio precedente e concentrarsi su esperienze libere e sperimentazioni di ogni genere. Vasco arriva col suo album dissacrante e sconvolge la nazione, raccontando in musica - più o meno esplicitamente - il mondo dei giovani, l'anticonformismo e la sregolatezza che caratterizza gran parte della gioventù in quel momento storico. Lo stile di Vasco non coincide con lo stile canoro di quel periodo se pensiamo che nell'81 gli italiani ascoltavano Maledetta primavera di Loretta Goggi o Ancora di Edoardo De Crescenzo, e forse è proprio perché il suo rock puro e irriverente irrompe prepotentemente, che tutti sono costretti a prestargli attenzione, non passa di certo inosservato né lui né le sue canzoni, proprio perché rappresenta qualcosa di sfacciatamente nuovo, energico, come un'onda anomala che travolge chiunque inevitabilmente.

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