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| Ezio Tarantelli |
Il collega Federico Caffè dichiarò in una intervista rilasciata al quotidiano 'Della parte dei lavoratori' grande ammirazione per Tarantelli: "Ezio Tarantelli aveva la sollecitazione civile e morale e insieme la capacità di esprimere idee su cui fondare l'azione...non era un uomo incline ad alzare steccati ma era l'inesausto delineatore di sforzi di comprensione cui perseverava senza stanchezza e con ferma tenacia".
La drammatica vicenda avvenne una mattina mentre il professore si accingeva a salire sulla propria auto dopo il termine delle lezioni tenute in Università, due sicari totalmente indisturbati, si avvicinarono all'uomo e gli scaricarono addosso le loro mitragliatrici. Tarantelli non poté difendersi in alcun modo e morì sotto la raffica dei colpi. L'economista era visto con scomodità in quanto ebbe un ruolo importante sulla questione della cosiddetta 'scala mobile', uno strumento economico-politico volto ad indicizzare automaticamente i salari in funzione degli aumenti dei prezzi di alcune merci, al fine di contrastare la diminuzione del potere d'acquisto. Furono infatti le sue idee a spingere il 'Governo Craxi' a presentare il 'Decreto di San Valentino' che consisteva nel taglio di 3 punti di scala mobile e l'abolizione del punto unico di contingenza, ossia il sistema di indicizzazione della crescita dei salari attuato in Italia nei primi anni ottanta.
L'assassinio fu rivendicato dalle Brigate Rosse attraverso un fascicolo abbandonato di proposito nell'auto dell'economista. All'interno settanta pagine in cui l'uomo viene attaccato per il suo ruolo di presidente CISL, responsabile di aver spinto l'accordo tra governo e sindacati per la questione dei 3 tagli sugli scatti della 'scala mobile'.
Antonio Fosso, uno degli assassini, fu condannato in Cassazione all'ergastolo, l'altro sicario nn fu mai individuato. Condannata a due anni Barbara Balzerani, ideatrice dell'operazione e capo colonna delle BR a Roma.

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